Trasmissione del 28 maggio 2014

Fabrizio De Andrè, 99 Posse, Arto Lindsay, Ed Laurie And Straw Dog, Granprogetto, Philos, La Metralli, Carlot-ta, Groove Squared, Dente, Carla Bozulich, Beisspony, Juana Molina, Blaine L. Reininger, Hauschka, Psapp, Alla Input, Planningtorock, Lucy, Lee Bannon, Aaron Martin, Fennesz.

99 Posse

Cover
Curre curre guagliò 2.0 (non un passo indietro)
2014, 6 su 10
http://www.novenove.it/

Pare che per festaggiare la ricorrenza di un disco importante vada di moda rifarlo con ospiti di peso. anche i 99 posse, dopo 20 anni, rifanno il loro disco principe, con parata di star (Enzo Avitabile, Alborosie, Clementino, J.Ax, Caparezza, Roy Paci, Bonnot, comparsata di Paolo Rossi), testi spesso rinfrescati e qualche inedito. Operazione nostalgia, che però, tutto sommato, lascia il tempo che trova.

Fabrizio De André

Cover
Creuza de ma
2014, 6 su 10
http://www.fondazionedeandre.it

A 30 anni di distanza, ecco riappare il disco principe di FdA, in un missaggio leggermente diverso e molto rispettoso, qualche versione alternativa e una spruzzata di live. Ma dato che la versione originale era già di livello altissimo, l’edizione si distingue più per la confezione ed i materiali di contorno che per reale novità dell’ascolto.

Lucy

Cover
Churches Schools And Guns
2014, 7 su 10
http://www.stroboscopicartefacts.com

Lucy è in realtà l’italiano Luca Mortellaro, che vive e lavora (sua l’etichetta) a Berlino. Il disco è sostanzialmente di techno, ma con afflato melodico e piuttosto vario nei risultati. I brani presentano sempre ritmi piuttosto interessanti e mai troppo ripetivivi, l’immaginario fantascientifico e futuristico la fa un po’ da padrone, ma i risultati sono ottimi, mai stancanti e sempre interessanti.

Blaine L. Reininger

Cover
Commissions
2014, 6 su 10
http://www.mundoblaineo.org/

Un doppio CD che raccoglie le composizioni di BL degli ultimi anni realizzati per balletti, teatro ed altro. Ci sono diverse cose buone, che ricordano il suo lavoro coi tuxedomoon, altre decisamente strambe, altre abbastanza nella media. Un lungo disco che si ascolta si, ma che si fatica a finire per la presenza appunto di troppi riempitivi

Aaron Martin

Cover
Chapel Floor
2014, 7 su 10
http://aar0nmartin.wordpress.com/

Viloncellista australiano, AM non disdegna la sperimentazione, la manipolazione sonora e finanche l’elettronica e la voce (si fa per dire). Ecco quindi che un disco di stampo (neo-)classico diventa una serie di tappeti sonori sinfonici, romantici, inquietanti, evocativi, che avvinghiano l’ascoltatore e che fanno passare oltre un’ora di suoni in un momento.

Trasmissione del 14 maggio 2014

Dente, Jacopo Ratini, Libra, Velvet, Der Noir, His Clancyness, Juana Molina, F.S. Blumm, Psapp, M+A, Aloa Input, Ulrich Schnauss – Mark Peters, Planningtorock, Foetus, Machinedrum, Splitter, Lee Bannon, Kosheen, Tim Hecker, Hauschka.

Beißpony

Cover
Brush Your Teeth
2013, 6 su 10
http://www.beisspony.com/

Siamo dalle parti delle Cocorosie, ovvero voci femminili spesso in coro, su sostrato pop-folk con molti suoni strambi ed incidentali. Le cose sono meno strambe e scostanti (sarà il rigore teutonico di origine), per cui l’ascolto non presenta molti alti e bassi, ma un buon e confortevole livello medio. Buono per un ascolto occasionale, manca dell’aggancio (nel bene e nel male) che lo può far ricordare.

Carla Bozulich

Cover
Boy
2014, 6 su 10
http://www.carlabozulich.com/

CB riprende il suo nome dopo la parentesi Evangelista, e lo fa con un disco abbastanza pop ed abbastanza sperimentale. Ci sono le canzoni, ma sono piuttostro bistrattate da ritmi e suoni; c’è la voce, abbastanza disperata e variegata da sorprendere brano dopo brano. Ci sono insomma diverse componenti che si sommano e riscono a fondersi piuttosto bene, anche se, poi, alla fin dei conti, non rimane un disco per tutti e non resterà per molto.

Fennesz

Cover
Bécs
2014, 5 su 10
http://www.fennesz.com/

Fennesz ritorna a suonare la chitarra processata, lo fa con un approccio più pop e che la press release dice di voler seguire Endless Summer. In effetti, i brani sono piuttosto leggerini, a volte svaniscono dopo l’ascolto, e la chitarra trattata lo è con parsimonia (si fa per dire). Il risultato è però piuttosto scialbo, e non riesce a catturare l’ascolto, e molto di già sentito appare tra le tracce.