Trasmissione del 7 giugno 2017

Le Furie, Tizio Bononcini, AABU, U Bit, Big Whales, Latenzazero, Fujiya & Miyagi, Soulwax, Moby, The Jesus and Mary Chain, Clan of Xymox, Methyl Ethel, Cavern of Anti-Matter, Dirty Projectors, Shobaleader One, High Plains, Anjou, Lawrence English, Immix Ensemble + Vessel, Chris Abrahams, Children of Alice.

A Winged Victory for the Sullen

Iris
2017, 6 su 10
http://awvfts.com/

AWVFTS compongono qui la colonna sonora di un film francese, e il risultato è molto funzionale al film (mi figuro io): musica d’accompagnamento in cui l’andamento senza essere determinato dall’esterno piuttosto che dalla musica stessa. I brani sono spesso un po’ sfocati, destinati a funzionare d’accompagnamento un po’ generico al resto. Nell’edizione digitale ci sono anche altre canzoni non loro (anche se un paio sono brani realizzati da uno solo dei due tenutati della sigla), che tutto stonano un po’ col resto.

Julie’s Haircut

Invocation And Ritual Dance Of My Demon Twin
2017, 7 su 10
http://www.julieshaircut.com/

La seconda fase della carriere dei JH è caratterizzata dall’abbandono della forma canzone, la dilatazione dei tempi e dello spazio, la psichedelia, il free jazz e molt oaltro. Qui ci momenti che sembrano ispirarsi ai primi Pink Floyd, agli Hawkwind, giocando pericolosamente al confine del già sentito, ma riuscendo a mostrare idee nuove e composizioni non banali.

Brokeback

Illinois River Valley Blues
2017, 6 su 10
http://www.thrilljockey.com/artists/brokeback

Iniziato come progetto solista di Douglas McCombs dei Tortoise, ormai una band definita che parte sì dal post-rock ma non disdegna di contamiarsi con musica di tradizione americana (country folk tex-max…), cosa che aggiunge pesanti veli di nostalgia e vecchiume al lavoro, che a momenti sembra datato e non riesce ad entusiasmare.

Paolo Benvegnù

H3+
2017, 6 su 10
http://www.paolobenvegnu.com/

Un disco che pare un viaggio interstellare, che si pone questioni talvolta profonde, accompagnate da musiche talvolta molto riuscite. Canzoni non semplicmeente pop, dove si intuisce la profondità (che dovrà essere verificata negli ascolti successivi), con un giudizio che quindi non può che migliorare nel tempo.

Tosca

Going Going Going
2017, 6 su 10
http://toscamusic.com/

Dieci dischi, venti anni, la carriera di Richard Dorfmeister e Rupert Huber continua indefessa, senza mutamenti particolari. Un disco che abbandona le voci ospiti e composto sostanzialmente da strumentali levigati pulitini come agli esordi. E visto che queste cose le avevano già fatte e meglio anni fa, viene da chiedersi il senso di un disco non brutto ma tutto sommato inutile.

Umberto Maria Giardini

Futuro Proximo
2017, 6 su 10
http://www.umbertomariagiardini.info/

Un disco “semplice” eppure non banale per UMG, in cui percorre diverse strade musicali, unite nella coerenza della sua poteica e della sua voce, tra cantautorato, pop e rock. I momenti migliori sono quando accenna a qualcosa di diverso, sperimentale, atipico. In un disco ben fatto, questo rappresenta il maggior limite: essere troppo pulito e non troppo avventuroso.